PROF DOMENICO PISANA AND HIS PLANET WOMEN ANTHOLOGY.



BIODATA OF DOMENICO PISANA

DOMENICO PISANA was born in Modica in1958, is the Founding President of the Caffè Letterario Quasimodo, a literary circle, which has been promoting forten years the cultural, poetical and literary valorization of the Iblean territory.

After having finished his degree in Theology, he obtained a Ph.d in Moral Theology at the Accademia Alfonsiana dell’Università Lateranense and the II level Master in School Leadership. He has been a journalist since 1985 and is the Director of the online newspaper www.radiortm.it.

He published: 10 poetry books, 11 volumes about literary criticism, among which there is the essay on Quasimodo Quel Nobel venuto dal Sud – Salvatore Quasimodo tra gloria ed oblio (2006), 11 theological and ethical texts, among which the book Sulla tua parola getterò le reti (1999), published by Edizioni San Paolo, stands out and were fully translated in Polish and Spanish language, historical and political volumes.

Domenico Pisana’s poetry is a matter of international interest. “Il Giornale Italiano de España” wrote about him; the online London newspaper “L’ItaloEuropeo Independent” interviewed him as the “personalityof the month”, and the French literary review “La Voce”published his interviewwith Daniela Cecchini. His poems, articles, and prefaces to books by Italian authors were translated in English, Greek, French, Macedonian, Arab, Spanish, Polish, and Romanian language.    


PIANETA DONNA. POETESSE ITALIANE DEL 2000 DI DOMENICO PISANA ormai all’attenzione nazionale


“Pianeta donna” è un’ opera letteraria – presentata dal 19 al 23 maggio 2022 al Salone Internazionale del Libro di Torino – in cui il prof. Domenico Pisana cura una rassegna di poetesse italiane contemporanee, prendendo in esame alcune loro sillogi, selezionando i versi più rappresentativi della loro produzione. Sono diciannove le autrici selezionate, ciascuna con una propria identità ben definita e un diverso percorso poetico.

E un viaggio appassionante all'interno di universi linguistici e interiori variegati, non sono poche infatti le tematiche di interesse attuale trattate e vi è poi, in queste voci poetiche di donne, una forte tensione spirituale che si manifesta in ognuna di loro con un approccio differente sia sul piano dei contenuti che su quello stilistico. Le poete antologizzate sono Laura Barone, Luisa Bolleri, Ester Cecere, Daniela Cecchini, Flaminia Cruciani, Adele Desideri, Sandra Guddo, Rita Iacomino, Maria Teresa Infante, Lidia Loguercio, Adriana Gloria Marigo, Serenella Menichetti, Cecilia Minisci, Antonella Montalbano, Iole Chessa Olivares, Claudia Piccinno, Giuseppina Rando, Cinzia Sciuto e Tina Ferreri Tiberio.

Chiediamo al saggista, critico letterario in che maniera abbia compiuto la scelta delle diciannove poetesse

– Non ho seguito un “criterio antologico”, che è più semplice – afferma Pisana – esistono, infatti, testi nazionali e internazionali in cui gli autori vengono antologizzati con due poesie e una brevissima nota biografica, ciò, a mio giudizio, non fa emergere il senso di una poetica. Io ho voluto seguire un “criterio epistemologico”, proteso ad analizzare i fondamenti e la struttura teleologica di una o più opere delle autrici, per coglierne la dinamica noumenica interna. Credo, infatti, che la poesia contemporanea debba avere come suo statuto epistemologico due dati fondamentali: anzitutto il concetto di lirismo inteso non come chiusura in una torre d’avorio, ma come controllo delle emozioni in vista dell’espressione di una poetica, cioè di un pensiero che si fa spazio dentro l’insignificanza del nulla, e poi come possibilità di fissare stati della sensibilità al fine di esprimere globalmente la realtà cui il poeta si ispira; in secondo luogo, una rinascita classica da intendersi come trasformazione profonda interiore che solo una spiritualità e una consapevole gnoseologia unita alla sensibilità possono rendere possibile. Per me leggere i libri delle diciannove poetesse è stato come entrare nell’anima di persone con una rilevante interiorità e dimensione intellettiva; al di là pregi e difetti sono convinto di quanto diceva Henry James, scrittore e critico letterario statunitense, noto per i suoi romanzi e i suoi racconti sul tema della coscienza e della moralità, e precisamente: “Meglio essere attaccato che passare inosservato. Perché la peggiore cosa che si possa fare a uno scrittore è non parlare delle sue opere”.

Esiste un comune denominatore fra queste poetesse che l’abbia spinta ad accomunarle in tale pregevole opera letteraria?

– Come si afferma nella prefazione “hanno piena coscienza dell’attualità e del presente storico in cui sono immerse, e anche quando si servono dei loro versi per scandagliare uno stato d’animo personale, sanno come risalire dal particolare all’universale, dimostrando una padronanza profonda dei loro strumenti espressivi e del linguaggio poetico. Per quanto possa essere difficile tracciare un filo conduttore tra opere e personalità così diverse, si può notare come sia sempre presente in ognuna di loro un forte anelito spirituale e la consapevolezza di abitare un tempo che pone parecchi interrogativi sul futuro dell’umanità, mettendo alla prova anche gli animi più speranzosi.”

Sono, a mio giudizio, poetesse che si distaccano da quell’onda di poca spiritualità che trovo a volte nella poesia contemporanea e che spesso si traduce in apparenza letteraria o artistica, nonché da certa dissacrazione della filologia che rispetto ma non comprendo, perché mi pare coincida con una mortale aridità. Qui, nelle opere delle poetesse scelte, trovo rispettate la lingua e il linguaggio (ed è presupposto irrinunciabile senza di cui crollerebbe il delicato congegno delle ipotesi teorico – estetiche), l’immaginazione, e ancor più le leggi del cuore; con il complemento di una socialità, vorrei dire, francescana, non viziata da costrizioni paradigmatiche, esaltata da una “simpatia” – e si badi all’etimo greco – che riconduce alle più alte vibrazioni della coscienza umana e cristiana.

Riusciranno a lasciare un solco della loro poetica o potrà la poesia contemporanea in genere riuscire a farsi ricordare?

Quel che resta della poesia, secondo me, è la parola. Le novità passano, le tradizioni si superano, le avanguardie cessano, le correnti muoiono, gli stili si avvicendano, ma quel che rimane immutata è la parola come linguaggio detto in una situazione di vita. Freud sosteneva che quando ci si trova di fronte ad un malato nevrotico, la medicina migliore per curarlo è la parola, e, prima di tutto, la sua. Oggi il grande malato è la società, è l’Europa, il mondo globalizzato, ed è possibile che i poeti e le poetesse siano tanti perché in qualche modo ogni uomo cerca una dimensione terapeutica nei confronti della nevrosi: la sua, la nostra, quello di ogni possibile interlocutore. Se nei miti greci Apollo presiedeva alla medicina, alla poesia, all’arte e veniva considerato il dio della salute e della poesia, non deve oggi meravigliare che il poeta contemporaneo cerchi nella parola poetica una “terapia” per sé e per gli altri, non intesa, certo, psichicamente e in senso intimistico, ma come funzione di cura terapeutica e profetica per un malato in fase di declino: il nostro tempo.

Le poetesse del mio libro le ho percepite tutte donne che credono nella poesia; i loro versi potranno apparire ai lettori più o meno belli, ma sicuramente hanno a che fare con la realtà della persona sia nella sua singolarità che socialità, sia nella sua spiritualità che relazionalità, e non sono, dunque, atto di autoconsolazione senza senso e senza prospettiva, ma sono il risultato di una “poesia perlocutoria” che si fa linguaggio capace di influenzare percezioni, pensieri, comportamenti e dunque diventare canale di nuovo umanesimo, di trasformazione e cambiamento.

E in questo senso le ringrazio per l’opportunità che mi hanno dato di leggere i loro versi.

Per chiunque voglia approfondirne la conoscenza, ai link

https://www.kimerik.it/libro/4566/pianeta-donna-domenico-pisana/

https://www.mondadoristore.it/Pianeta-Donna-Poetesse-Domenico-Pisana/eai979125466062/

REDAZIONE OCEANO NEWS*

__________________________ *Il giornale Oceano News è una finestra sul mondo dell’informazione, con notizie su eventi editoriali, appuntamenti e dibattiti, inchieste e approfondimenti su temi letterari e storici, recensioni, interviste esclusive ad autori, notizie, curiosità, dossier sui principali avvenimenti d’arte e cultura.

PLANET WOMAN. ITALIAN POETESSES OF 2000 BY DOMENICO PISANA now to national attention

"Pianeta donna" is a literary pear – taken from 19 to 23 May 2022 at the Turin International Book Fair – in which prof. Domenico Pisana curates a review of contemporary Italian poets, examining some of their syllogs, selecting the most representative verses of their production. Nineteen authors have been selected, each with its own well-defined identity and a different poetic path.

And an exciting journey into linguistic universes andvaried interiors, in fact there are few themes of current interest treated and there is then, in these poetic voices of women, a strong spiritual tension that manifests itself in each of them with a different approach both in terms of content and style. The anthologized poets are Laura Barone, Luisa Bolleri, Ester Cecere, Daniela Cecchini, Flaminia Cruciani, Adele Desideri, Sandra Guddo, Rita Iacomino, Maria Teresa Infante, Lidia Loguercio, Adriana Gloria Marigo, Serenella Menichetti, Cecilia Minisci, Antonella Montalbano, Iole Chessa Olivares, Claudia Piccinno, Giuseppina Rando, Cinzia Sciuto and Tina Ferreri Tiberio.

We ask the essayist, literary critic how he made the choice of nineteen poets

– I did not follow an "anthological criterion", which is simpler – says Pisana – there are, in fact, national and international texts in which the authors are anthologized with two poems and a very brief biographical note, this, in my opinion, does not bring out the sense of a poetic. I wanted to follow an "epistemological criterion", aimed at analyzing the foundations and teleological structure of one or more works of the authors, to grasp the internal noumenal dynamics.

I believe, in fact, that contemporary poetry must have as its epistemological status two fundamental data: first of all the concept of lyricism understood not as closure in an ivory tower, but as a control of emotions in view of the expression of a poetic, that is, of a thought that makes space within the insignificance of nothingness, and then as a possibility of fixing states of sensitivity in order to express globally the reality that inspires the poet; Secondly, a classical rebirth to be understood as a profound inner transformation that only a spirituality and a conscious gnoseology combined with sensitivity can make possible.

For me, reading the books of nineteen poets was like entering the soul of people with a significant interiority and intellectual dimension; beyond strengths and weaknesses I am convinced of what Henry James, American writer and literary critic, known for his novels and his stories on the theme of conscience and morality, said, namely: "Better to be attacked than to go unnoticed. Because the worst thing you can do to a writer is not to talk about his works."

Is there a common denominator among these poets that has led you to unite them in this valuable literary work?

– As stated in the preface "they are fully aware of the actuality and historical present in which they are immersed, and even when they use their verses to fathom a personal state of mind, they know how to go back from the particular to the universal, demonstrating a deep mastery of their expressive tools and poetic language. Although it may be difficult to draw a common thread between such different works and personalities, it can be seen that there is always present in each of them a strong spiritual yearning and the awareness of living in a time that poses many questions about the future of humanity, testing even the most hopeful souls." They are, in my opinion, poets who detach themselves from that wave of little spirituality that I sometimes find in contemporary poetry and that often translates into literary or artistic appearance, as well as from a certain desecration of philology that I respect but do not understand, because it seems to me to coincide with a deadly aridity. Here, in the works of the chosen poets, I find language and language respected (and it is an indispensable prerequisite without which the delicate device of theoretical-aesthetic hypotheses would collapse), imagination, and even more the laws of the heart; With the complement of a sociality, I would say, Franciscan, not vitiated by paradigmatic constraints, exalted by a "sympathy" – and mind the Greek etymon – which leads back to the highest vibrations of the human and Christian conscience.

Will they be able to leave a groove in their poetics or will contemporary poetry in general be able to be remembered?
What remains of poetry, in my opinion, is the word. Novelties pass, traditions are overcome, the avant-gardes cease, currents die, styles alternate, but what remains unchanged is the word as a language said in a life situation.

Freud argued that when you are faced with a neurotic patient, the best medicine to cure him is the word, and, first of all, his. Today the great sick person is society, it is Europe, the globalized world, and it is possible that there are many poets because in some way every man seeks a therapeutic dimension with regard to neurosis: his, ours, that of every possible interlocutor. If in the Greek myths Apollo presided over medicine, poetry, art and was considered the god of health and poetry, it should not be surprising today that the contemporary poet seeks in the poetic word a "therapy" for himself and for others, not understood, of course, psychically and in an intimate sense, but as a function of therapeutic and prophetic care for a sick person in decline: our time. The poets in my book I perceived as all women who believe in poetry; Their verses may appear to readers more or less beautiful, but they certainly have to do with the reality of the person both in his singularity and sociality, both in his spirituality and relationality, and are not, therefore, an act of self-consolation without meaning and without perspective, but are the result of a "perlocutory poetry" that becomes a language capable of influencing perceptions, thoughts, behaviors and therefore become a channel of new humanism, of transformation and change.

And in this sense I thank them for the opportunity they have given me to read their verses.

For anyone who wants to learn more, at the links

https://www.kimerik.it/libro/4566/pianeta-donna-domenico-pisana/

https://www.mondadoristore.it/Pianeta-Donna-Poetesse-Domenico-Pisana/eai979125466062/

EDITORIAL OCEAN NEWS*

__________________________ *The newspaper Oceano News is a window on the world of information, with news on editorial events, appointments and debates, surveys and insights on literary and historical themes, reviews, exclusive interviews with authors, news, curiosities, dossiers on the main events of art and culture.

Comments

Popular posts from this blog

POEM TRANSLATED INTO TURKISH BY ECER CERAN ERDI

POEMS TRANSLATED INTO TURKISH BY BAKI YIGIT.